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Catherine Mosbach

Catherine Mosbach è la paesaggista protagonista di Landscape Festival 2024.

 

Catherine Mosbach è la fondatrice dello studio di design parigino Mosbach paysagistes oltre che della rivista Pages Paysages.

I progetti piuÌ€ noti e rappresentativi della paesaggista includono il Parco Archeologico di Solutre a Saone-et-Loire, Walk Sluice di Saint-Denis, il Giardino Botanico di Bordeaux, L’Autre Rive a Quebec City, Shan Shui a Xian e Lost in Transition a Ulsan.

Tra i riconoscimenti ottenuti: il premio Equerre D’argent con Kazuyo Sejima & Ryue Nishizawa per il progetto paesaggistico Louvre Lens Museum Park, l’Iconic Concept Award del German Design Council e il Platine Award dell’INT.design 15th Montreal per il Phase Shifts Park di Taichung.

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Catherine eÌ€ stata nominata Cavaliere della Legion d’onore dal Presidente della Repubblica Francois Hollande nel 2016.

#Facingthecrisis, il festival che diffonde la consapevolezza di un possibile sviluppo sostenibile attraverso la narrazione della capacità di rigenerazione dimostrata dal Paesaggio

in seguito alle catastrofi naturali.

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"From unity to number,
seeds take root."

L’installazione nella Green Square 2024, ispirata al focus Facing the Crisis progettata dalla landscape designer francese Catherine Mosbach, invita i visitatori a esplorare uno spazio dove la materia minerale si fonde con quella vegetale, riflettendo sulla relazione tra il corpo umano e gli elementi naturali.

 

Piazza Vecchia, con il suo il pavimento di antiche pietre solcato da linee diagonali e geometrie a losanghe, viene paragonata al terreno arso dalla siccità, ma lanciando un messaggio di speranza: il suolo apparentemente sterile e desertificato, è segnato da fenditure in cui si innestano semi di nuova vita, permettendo alla vegetazione pioniera di rinascere.

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I 52 alberi presenti nell’installazione, e le oltre 3000 piante erbacee e perenni che si sforzano di crescere attraverso le fratture, mettono in scena sul suolo di Piazza Vecchia un giardino ideale, incoraggiando gli individui a lottare contro il superamento dell’attuale crisi globale, non soltanto climatica, ma soprattutto sociale.

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Un progetto, dunque, in grado di ingenerare nelle persone la possibilità di considerare le città come terreni fertili, pronti ad accogliere nuovi giardini, nuova vitalità, nuova socialità e un nuovo orizzonte di benessere collettivo.

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